Descrizione

Comune collinare, di origini antiche, con una economia di tipo agricolo e industriale. I varanesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Boschi, Vianino, Viazzano, Il Monte, Le Aie, Mazzini, Molino, Pecorini, Pianelli, Pradarolo, Scarampi, Serravalle e Volta. Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 925 metri di quota. L'abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, mostra segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune collinare, di origini antiche, con una economia di tipo agricolo e industriale. I varanesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Boschi, Vianino, Viazzano, Il Monte, Le Aie, Mazzini, Molino, Pecorini, Pianelli, Pradarolo, Scarampi, Serravalle e Volta. Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 925 metri di quota. L'abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, mostra segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Citata, come Verano, in un documento del XIII secolo, ha origini più antiche, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona e risalenti a epoca romana. La prima parte del toponimo deriva dal personale latino VARIUS, con l'aggiunta del suffisso -anus, indicante una proprietà fondiaria. La specificazione “de' Melegari” si riferisce al nome di un nobile casato. Situata in posizione strategica, fu trasformata in un luogo fortificato forse già all'inizio del secolo XI. Feudo dei Pallavicino per tutto il Trecento, venne poi conquistata da Ottobono Terzi, che consegnò il castello e le sue pertinenze ai Visconti, i quali vi dominarono fin verso la metà del XV secolo. Assorbita tra i possedimenti ducali da Francesco Sforza e da questo venduta, nella seconda metà del Quattrocento, ai signori di Solignano, nel XVII secolo fu coinvolta nella guerra tra il re Filippo II di Spagna e i Farnese, subendo gravi danni. Rimasta ai Pallavicino fino all'inizio dell'Ottocento, quando le riforme napoleoniche decretarono la fine del sistema feudale, partecipò alle successive vicende del resto della provincia, dando un grande contributo alla lotta partigiana. Tra i monumenti spicca il castello, d'impianto quattrocentesco, restaurato dai Pallavicino, nella prima metà del XVIII secolo. Interessanti sono anche: la parrocchiale di San Martino, della metà del Cinquecento, in cui si possono ammirare pregevoli dipinti settecenteschi; la chiesa di San Lorenzo, ricostruita nel Trecento, e il battistero, l'edificio sacro più antico del Parmense, databile fra i secoli X e XI, a Serravalle; le case Grossardi e Venturini, a Viazzano; il monumento ai caduti della guerra di liberazione, in località Ponte Dordia.

Citata, come Verano, in un documento del XIII secolo, ha origini più antiche, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona e risalenti a epoca romana. La prima parte del toponimo deriva dal personale latino VARIUS, con l'aggiunta del suffisso -anus, indicante una proprietà fondiaria. La specificazione “de' Melegari” si riferisce al nome di un nobile casato. Situata in posizione strategica, fu trasformata in un luogo fortificato forse già all'inizio del secolo XI. Feudo dei Pallavicino per tutto il Trecento, venne poi conquistata da Ottobono Terzi, che consegnò il castello e le sue pertinenze ai Visconti, i quali vi dominarono fin verso la metà del XV secolo. Assorbita tra i possedimenti ducali da Francesco Sforza e da questo venduta, nella seconda metà del Quattrocento, ai signori di Solignano, nel XVII secolo fu coinvolta nella guerra tra il re Filippo II di Spagna e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>, subendo gravi danni. Rimasta ai Pallavicino fino all'inizio dell'Ottocento, quando le riforme napoleoniche decretarono la fine del sistema feudale, partecipò alle successive vicende del resto della provincia, dando un grande contributo alla lotta partigiana. Tra i monumenti spicca il castello, d'impianto quattrocentesco, restaurato dai Pallavicino, nella prima metà del XVIII secolo. Interessanti sono anche: la parrocchiale di San Martino, della metà del Cinquecento, in cui si possono ammirare pregevoli dipinti settecenteschi; la chiesa di San Lorenzo, ricostruita nel Trecento, e il battistero, l'edificio sacro più antico del Parmense, databile fra i secoli X e XI, a Serravalle; le case Grossardi e Venturini, a Viazzano; il monumento ai caduti della guerra di liberazione, in località Ponte Dordia.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi e frutta, in particolare uva; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, cartario, edile, tessile e della fabbricazione di autoveicoli, oltre che di motori, generatori e apparecchiature elettriche. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale ambulatorio. A completamento del quadro delle strutture si aggiungono gli impianti sportivi, che annoverano l'autodromo internazionale “Riccardo Paletti”.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi e frutta, in particolare uva; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, cartario, edile, tessile e della fabbricazione di autoveicoli, oltre che di motori, generatori e apparecchiature elettriche. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale ambulatorio. A completamento del quadro delle strutture si aggiungono gli impianti sportivi, che annoverano l'autodromo internazionale “Riccardo Paletti”.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell'agriturismo parmense, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordate: la rievocazione, nelle campagne, dell'antico rito invernale dell'uccisione del maiale, che costituiva un vero giorno di festa; le gare motociclistiche inserite nel campionato italiano; quelle automobilistiche di Formula 3 e Formula 2000; le feste dei giovani e di San Giacomo, a luglio; la festa del villeggiante, ad agosto. Il Patrono, San Martino, viene festeggiato l'11 novembre.

Inserita negli itinerari dell'agriturismo parmense, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordate: la rievocazione, nelle campagne, dell'antico rito invernale dell'uccisione del maiale, che costituiva un vero giorno di festa; le gare motociclistiche inserite nel campionato italiano; quelle automobilistiche di Formula 3 e Formula 2000; le feste dei giovani e di San Giacomo, a luglio; la festa del villeggiante, ad agosto. Il Patrono, San Martino, viene festeggiato l'11 novembre.

Località

Boschi, Il Monte, Le Aie, Maneia, Mazzini, Molino, Pecorini, Pianelli, Pradarolo, Scarampi, Serravalle, Vianino, Viazzano, Volta

Boschi, Il Monte, Le Aie, Maneia, Mazzini, Molino, Pecorini, Pianelli, Pradarolo, Scarampi, Serravalle, Vianino, Viazzano, Volta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Varano de' Melegari rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.